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Norvegia: attivista dei diritti umani sotto minaccia da parte del governo saudita

9:00 - May 09, 2019
Notizie ID: 3483954
Oslo-Iqna- Un noto attivista per i diritti umani di origini palestinesi residente in Norvegia ha dichiarato di essere stato trasferito in un luogo sicuro dalla polizia dopo una minaccia contro di lui da parte del governo saudita

Norvegia: attivista dei diritti umani sotto minaccia da parte del governo saudita

 

Un noto attivista per i diritti umani di origini palestinesi residente in Norvegia ha dichiarato di essere stato trasferito temporaneamente in un luogo sicuro dalla polizia dopo un allarme su una possibile minaccia contro di lui da parte del governo saudita

Iyad el-Baghdadi è un attivista e uno scrittore palestinese impegnato da anni nella difesa dei diritti umani nei paesi arabi. Dal 2015 vive come rifugiato politico ad Oslo.

L'attivista, in una recente intervista con l'emittente norvegese NRK riportata dalla Reuters, ha raccontato che il 25 aprile è stato trasferito dalla polizia in una località sicura a causa di pericoli per la sua incolumità. Gli uomini dei servizi di sicurezza gli hanno riferito di avere informazioni specifiche circa una minaccia contro la sua persona.

"Mi hanno chiesto di andare con loro. Hanno detto di aver preparato un luogo sicuro per me. Mi hanno inoltre riferito di aver ricevuto informazioni da un'agenzia di intelligence alleata che indicano che sono l'obiettivo di una minaccia ", ha detto Baghdadi alla NRK.

"Per me è molto chiaro che si tratta di una minaccia saudita. Ci sono 6-7 motivi per i quali mi hanno messo nella loro lista nera", ha affermato, senza approfondire. Comunque l'attivista palestinese è conosciuto per le sue forti critiche nei confronti del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

La polizia norvegese ha rifiutato di commentare la notizia. Anche l'ambasciata dell'Arabia Saudita a Oslo non è stata disponibile per un commento.

Secondo l'NRK e il quotidiano britannico Guardian ad allertare i servizi di sicurezza norvegesi su una possibile minaccia contro l'attivista palestinese sarebbe stata la Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti.

La CIA ha comunque rifiutato di commentare l'episodio quando contattata dalla Reuters. Anche il ministero della giustizia norvegese, che è responsabile dei servizi di sicurezza, e il ministero degli esteri hanno rifiutato di commentare.

In una successiva intervista con Al Jazeera, Baghdadi ha affermato che una grande parte del suo lavoro negli ultimi due anni si è concentrato sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, in particolare dopo l'uccisione di Khashogji.

L'Arabia Saudita è stata sottoposta a un coro globale di critiche e condanne dopo l'omicidio del giornalista Jamal Khashogji lo scorso anno. Il giornalista, critico nei confronti della corona saudita, è stato ucciso all'interno del consolato dell'Arabia Saudita ad Istanbul, dopo che vi si era recato per una pratica amministrativa.

A compiere l'omicidio è stato un commando di sicari inviati specificamente per tale compito dal governo saudita. Dopo l'omicidio il corpo di Khashogji è stato fatto a pezzi e disperso dai membri del commando.

Tutt'ora non si ha alcuna traccia del corpo del giornalista, anche se gli investigatori ipotizzano che i pezzi del corpo siano stati portati fuori  dal consolato nascosti in diverse valigie. Altri ipotizzano invece che i pezzi siano stati fatti sciogliere nell'acido all'interno dello stesso consolato.

Una valutazione riservata della CIA, trapelata però ai media, ha accusato il principe bin Salman di essere il mandante diretto dell'omicidio Khashogji. Posizione condivisa dalle autorità turche le quali considerano l'erede al trono saudita come il principale responsabile del massacro.

 

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