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India: legge “discriminatoria” contro i musulmani promulgata dal governo del BJP

17:21 - March 14, 2024
Notizie ID: 3490083
Tehran-Iqna- Il governo indiano ha messo in atto una controversa legge sulla cittadinanza che, secondo i critici, discrimina i musulmani

India: legge “discriminatoria” contro i musulmani promulgata dal governo del BJP

 

Il governo indiano ha messo in atto una controversa legge sulla cittadinanza che, secondo i critici, discrimina i musulmani.

Il Citizenship Amendment Act (CAA), ha suscitato aspre critiche per la sua esclusione dei musulmani.

Secondo quanto riferito da The Guardian, la legislazione, che accellera l'iter per l'ottenimento della cittadinanza per i migranti non musulmani provenienti da Pakistan, Afghanistan e Bangladesh escludendo i migranti di fede islamica, è stata duramente criticata da giuristi, attivisti ed esponenti dell’opposizione.

L'entrata in vigore della legge segue un periodo di intensi disordini civili, con proteste che hanno scosso il paese e che hanno provocato numerosi arresti e oltre un centinaio di vittime.

Nonostante le proteste, il partito al potere Bharatiya Janata Party (BJP) ha fatto pressione per l'approvazione della CAA, mantenendo una promessa pre-elettorale e invocando l'eredità dei legislatori costituzionali indiani per giustificare i criteri religiosi della legge. Il ministro degli interni Amit Shah ha annunciato l'attuazione della legge, inquadrandola come una misura di protezione per le minoranze perseguitate dei paesi vicini.

Le organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, inclusa Amnesty International, hanno condannato la CAA come discriminatoria. La legge ha anche incontrato la resistenza di funzionari statali, in particolare negli Stati governati dai partiti di opposizione, che hanno promesso di non rispettarne le disposizioni. Tuttavia, le nuove regole del governo centrale riducono significativamente l’autonomia degli Stati federati nel processo di cittadinanza.

Le implicazioni della legge si estendono oltre la sfera politica, suscitando timori tra la popolazione musulmana indiana riguardo a un potenziale registro nazionale che potrebbe renderli apolidi.

Il governo ha smentito queste preoccupazioni, affermando che la CAA non colpisce i musulmani indiani.

L’esclusione riguarda in particolare le minoranze musulmane perseguitate dei paesi vicini, come i Rohingya e gli Hazara, che non trovano rifugio sotto la nuova legge, a differenza delle minoranze non musulmane.

La CAA ha suscitato dissenso anche in regioni come l’Assam, dove i locali temono la marginalizzazione della loro cultura in seguito al massiccio afflusso di migranti indù.

Con l'entrata in vigore della legge, le proteste continuano a risuonare in tutto il paese, con i gruppi indigeni e studenteschi dell'Assam che guidano la carica contro ciò che percepiscono come un attacco alla loro identità culturale.

“La CAA non è accettabile per noi. Il governo del BJP ha inferto oggi il colpo più duro al popolo dell'Assam, alla nostra identità e alla nostra cultura. La nostra protesta continuerà”, ha detto Samujjal Kumar Bhattacharjya, leader del sindacato degli studenti di Assam.

Va ricordato che l'India ha visto negli ultimi anni una forte impennata delle tensioni interreligiose, da quando nel 2014 il primo ministro Narendra Modi e il suo partito Bharatiya Janata Party hanno preso il potere alla guida del paese.

Il BJP è un partito ultranazionalista che si ispira a movimenti estremisti indù e caratterizzato da una forte avversione verso le minoranze religiose, soprattutto quella islamica. Il governo Modi si è reso responsabile in questi anni di una serie di provvedimenti ed iniziative di carattere islamofobe, intese a limitare i diritti e colpire gli interessi della comunità musulmana.

 

 

 

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